Mio figlio, 7 anni, tipino di quelli “mi spezzo , ma non mi piego” è un grande ispiratore di storie in quanto grande costruttore di quelle belle bizze in cui non si smuove con niente, appunto piuttosto si spezza..
Una mattina se ne stava seduto a colazione, non ricordo per cosa era arrabbiato, non voleva mangiare. Magari aveva fame, magari voleva andare a prendere il suo adorato pulmino, ma aveva deciso per una di quelle sfide in cui non cede per non darla vinta e per non perdere la faccia.
Avevo messa una nuova piccola zuccheriera sul tavolo e la curiosità lo fece distrarre un attimo.
-Cosa c’è qui dentro?- chiede con aria indifferente.
E io d’istinto -Un serpentello-
-Non ci credo- risponde lui, ma intanto la bizza è andata, chi ci pensa più!
-E’ un piccolo serpentello, ti dico- lo incalzo io.
-Allora ora ci guardo- e fa per sollevare il piccolo coperchio.
-Attento che con la sua piccola bocca ti può mordere un dito- rincaro io.
Apre e -ma non c’è!- deluso.
-Ma certo, se ne sta sotto mica vuole farsi vedere da te, magari gli fai paura…-
Lui prende in mano la zuccheriera e la scuote, poi comincia a mangiare.
-Mi avrà sentito?-
Il serpentello
marzo 25, 2009 di caterinacomi
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