Quando ero piccola immaginavo che sotto il mio letto vivessero tanti uomini piccolissimi e tante donne piccolissime, bambini e anziani e anche animali e piante piccolissime, persone di ogni tipo, ma tutti minuscoli, che se ne stessero là sotto in quella che per loro era una grande distesa.
Da grande mi sono resa conto che quella era allora la mia “fantasiosa immagine della mia fantasia”.
E ho compreso che tenere tutto quell’intero popolo a bada sotto i limiti della mia rete e del mio materasso è per me più faticoso che ogni tanto permettere a qualcuno di loro di uscire a raccontare la sua storia.
I miei figli mi hanno aiutata a farne uscire alcuni, con le loro richieste e i loro spunti. Ma ora sono grandi, cominciano a cercare, come è giusto che sia, le loro storie altrove.
Le altre storie che scrivo sono sempre un modo di parlare di me, ma in fondo alla fine diventa un po’ noioso guardarsi e scriversi sempre addosso.
Volete aiutare qualcuno di quei minuscoli personaggi a fare la sua passeggiatina fuori dalla rete?
Sentite dentro di voi a chi, anche a voi stessi!, vi piacerebbe raccontare una storia, delle mie. Scrivetemi e parlatemi di loro e di cosa volete esprimere.
Scopriremo quale dei miei abitanti da sotto il letto arriverà e staremo ad ascoltare cosa avrà da raccontarci. Sarà bello farlo insieme.
Intanto vi racconto la storia che mi arrivò una volta mentre guidavo.
I mei figli e due loro amichetti mi chiesero -Storie di paura! Storie di paura!- come ogni volta che salivano in macchina con me.
Stavano mangiando le patatine.
“C’erano due bambini e due bambine che viaggiavano in macchina per andare a casa e uno di loro stava mangiando per merenda un pacchetto di patatine, quando ecco che una brutta strega che venne sorpassata pronunciò un incantesimo facendo diventare le due bambine e uno dei due bambini minuscoli e prigionieri dentro il pacchetto di patatine.
L’altro ignaro, continuava per via dell’ incantesimo a vederli accanto a sè, e continuava anche a mangiare le patatine.
I tre cominciarono a urlare, non volevano essere mangiati!
Ma così minuscoli come erano diventati, non riuscivano a farsi sentire e il bambino prendeva le patatine dal sacchetto senza guardare e con le sue mani, che sembravano ora enormi tenaglie, avrebbe potuto catturarli e inghiottirli ad ogni presa.
Mentre si guardavano intorno cercando disperati una soluzione ecco che videro la bustina, anzi la bustona, della sorpresa, là, proprio sul fondo del pacchetto. Nonostante il sale facesse bruciare i loro occhi si buttarono sulla bustina e con grossi sforzi riuscirono ad aprirla.
Dentro c’era un piccolo cavallino di plastica, e si misero tutti e tre in groppa al minuscolo destriero che era giusto della loro misura. Cavalcarono faticosamente verso il bordo del sacchetto e quando stavano per uscire e mettersi finalmente in salvo da quella enorme bocca, ecco che il loro amico vide il cavallino e lo prese in mano. Lo guardò, ma distrattamente, non era una delle sue sorprese preferite e quindi stava per buttarlo sul sedile dell’auto, si sarebbero sfracellati!
Urlarono con tutto il loro minuscolo fiato per richiamare la sua attenzione, ma lui non ci badava. Però per fortuna il movimento, se pur minuscolo dell’aria che provocarono, fece il solletico a quell’enorme naso tanto che alla fine il bambino starnutì sonoramente.
I tre bambini volarono via, ma lo starnuto interruppe l’incantesimo e così si ritrovarono seduti di nuovo accanto al loro amico, che si girò a guardarli pensando di essersi incantato a sognare questa buffa storia, mentre guardava fuori dal finestrino.”
Nel frattempo eravamo arrivati.
Aspetto piccole situazioni, o grandi emozioni da farci raccontare dai miei personaggi. Mi farete un bel regalo, ve ne sarò grata.