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Archive for 21 ottobre 2011

Quando un figlio di nove anni in quarta elementare prende una nota e due quasi note in tre giorni consecutivi perchè ha fatto male ad alcune compagne di classe, un giorno ha picchiato sulla mano un braccialetto rigido ad una, un’altro ha tirato i capelli ad un’altra, infine ha battuto un righello sulla pancia della sua migliore amica e al terzo giorno, con grande mortificazione, è stato messo un intero pomeriggio in punizione, la paura che lui sia  manesco, per non dire violento, si affaccia ai miei pensieri. Anche se so che in realtà voleva giocare, fare “il furbino”, magari il bulletto. Però alla stessa età mi ricordo che anche la sorella era manesca e doveva ancora imparare ad usare le parole invece delle mani per esprimere la rabbia, per difendersi, per gestire le frustrazioni, persino per corteggiare e farsi corteggiare, si sa che le schermaglie amorose a quella età sono fatte anche di spinte e scherzi fisici. Ma con un maschio, impulsivo e permaloso com’è mio figlio, innamorato da sempre di armi, cavalieri, guerre e combattimenti, il pensiero che veda nella forza e nella violenza la soluzione a tutti i suoi problemi non può non sfiorarmi. Ci sarà da lavorarci.
Poi stamattina mentre usciva col babbo per andare a prendere il pulmino
-Manda un bacino a Gesù Bambino- gli dico, la preghiera d’emergenza quando non c’è tempo di dirle per intero. In quel momento la radio accesa parlava di Gheddafi. -Mandare un bacino a Gesù Bambino mentre dicono che Gheddafi è stato ammazzato mi fa impressione!- ha detto.
-E’ proprio per lui e per chi lo ha ucciso che bisogna pregare Gesù Bambino- gli abbiamo risposto io e il padre. Ha compreso bene che nella realtà i cattivi non si ammazzano come i mostri nelle storie, che sono persone e che le cose si risolvono in un’altra maniera. Meno male, la violenza, quella vera, fa orrore anche  a lui.

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