Mi vergogno a spiegare a mio figlio di nove anni o a commentare con mia figlia di quattordici che sei persone e forse più sono morte, che molte sono senza casa, che paesi, strade, ponti, ferrovie e porti sono stati distrutti, soltanto perchè “ha piovuto”, come in ogni autunno che si comandi deve succedere. Come posso spiegare che da anni è in corso un dissesto idro-geologico, perchè è stata dimenticata e trascurata la cultura del rispetto e la cura del territorio che è diventato solo un’altra occasione di speculazione e di guadagno? Certo loro non ne capiscono granchè, neanche la grande e non si rendono conto veramente di come le responsabilità principali se non esclusive siano umane, nostre.
Ma dentro di me, senza darlo loro a vedere, una domanda mi nasce e mi mette a disagio, mi fa vergognare davanti a loro, come non vorrei mai.
-Mamma, come è potuto succedere? Perchè hanno lasciato che si arrivasse a questo punto? E tu dov’eri? Cosa hai fatto per impedirglielo? Hai lasciato fare? Che mondo stai costruendo per me?-
Vorrei un mondo perfetto e meraviglioso per loro, ma che cosa ho fatto e faccio e che cosa non ho fatto e non faccio per costruirlo?
Loro non vedono la mia vergogna, io però la sento.
Domande
ottobre 27, 2011 di caterinacomi
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