Mio caro Marsiglio
lascia che ti dia un consiglio
a che serve fare il coniglio?
Dammi retta, dacci un taglio.
Che ti importa di Firmina?
Non è poi così carina
senza offesa, è un po’ cretina
rinchiudila in cantina!
Ma sì, lo so, sto esagerando
certo, sarebbe un gesto orrendo
ma che vuoi ti sto dicendo
proprio ciò che sto pensando.
Insomma Marsiglio mio caro,
mi rendo conto che è un discorso duro,
no, non sbatter la testa contro il muro,
vedrai a tutto si trova riparo.
Dovresti cercare di distrarti
vedere amici, un po’ svagarti
non lasciar spazio a momenti morti
e poi ci sarò io qua ad aiutarti.
A che serve andare avanti
darvi calci proprio lì in quei punti
le cicatrici poi son dolenti
restano impresse nelle menti.
Come quando mi hai chiamato:
dalla finestra ti aveva buttato
nel cassonetto eri volato
e il gatto che frugava avevi urtato.
Mi chiamavi da una cabina
stramaledicendo la tua Firmina
dandogli tu della cretina
chiedendomi la carabina.
La mattina venni a vedere:
eravate di nuovo latte e miele,
dicevi che ero io ad esagerare,
che non c’era niente da cambiare.
Ma ora che il cassonetto hanno spostato
e quattro costole ti sei fratturato
che neanche il gatto il colpo ti ha attutito
forse finalmente avrai capito.
Questa per te non può esser vita
sempre a volare e poi la risalita
dopo la puntuale tua telefonata
col proposito della fucilata.
No, così non può andare
dammi retta, la devi lasciare,
ti sei dovuto ricoverare
andrò io per te a traslocare.
Macchè, tutto fiato sprecato
è venuta in ospedale, di corsa, a perdifiato,
piangendo ti ha abbracciato,
e tu neanche un minuto hai resistito.
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