Cara figlia mia,
che mi vedi dall’alto dei tuoi dodici anni coccolare ogni giorno tuo fratello di quasi otto, mentre tra di noi i battibecchi, le sfide e le discussioni stanno ogni giorno sempre di più prendendo il posto non solo dei baci e degli abbracci, ma anche delle confidenze e dei tuoi continui racconti.
Forse potresti pensare che questi comportamenti corrispondano a simili sentimenti dentro il mio cuore, ma voglio dirti invece che la gioia profonda e la commozione intima che mi provoca viverti accanto mentre stai crescendo, mentre semini la tua vivace personalità e germogli nella tua femminilità, è un nuovo dono che l’essere tua mamma mi sta portando.
E se è facile pensare alla gioia che i figli piccoli con la tenerezza e il loro profumo portano nelle nostre vite di genitori, è stato meno immediato, perchè più lontano nel tempo, immaginare la carica e l’energia che la tua fame di vita porta oggi nel mio cuore e nelle mie giornate.
Quando arrivi da scuola ed entri in casa è come se una scia di stelle in movimento ti seguisse e si espandesse in ogni direzione riempendo di te tutto lo spazio circostante. E se ti posso sembrare a volte stanca e anche esasperata dal vortice di emozioni che porti dietro a quella tua camminata strascicata con quegli orribili scarponi, è perchè la tua è una pienezza e un’intensità che avevo ormai superato e forse anche dimenticato.
Mi riporti a quegli anni in cui anche io, ragazzina, passavo lunghi momenti a studiarmi allo specchio, ad impararmi, a riconoscermi per conoscermi. Quante prove! Prendere le misure delle mie espressioni, per immaginarmi nelle mie reazioni una volta là, nella mischia della vita.
Che conforto vederti immersa negli stessi esercizi, nelle pratiche naturali e comuni che ci fanno crescere, che fanno fiorire le nostre sicurezze di donna, e guardandoti, di soppiatto, non solo mi riconosco, mi rivedo in te, ma mi voglio un po’ più bene, scopro una nuova tenerezza insieme a quella che tu mi susciti, per quella ragazzina che tra una discussione e l’altra con tua nonna, imparava e un po’ continua ancora, insieme e grazie a te, a piacersi.
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