Mia figlia dodicenne, già nel pieno ruolo della sua preadolescenza, tanto da rispondere al padre che le ha chiesto una volta perchè risponde sempre bruscamente -perchè sono adolescente!- vive in funzione del computer: i suoi video musicali, i suoi telefilm, i suoi giochini e soprattutto il suo muretto virtuale, il mezzo per chattare con gli amici. E come la maggior parte delle ragazzine della sua età dice un sacco di parolacce, in continuazione.
Io però non voglio rinunciare al mio romantico sogno di vederla come una principessa, la mia, e le ho categoricamente vietato, a lei e ai suoi amici quando vengono in casa nostra, di pronunciare qualsiasi termine che vada oltre “sciocco” o “idiota”, e purchè non sia rivolto a nessuna persona direttamente, sennò neanche quello.
In realtà quello che desidero è che rimanga in lei la capacità di distinguere tra il suo mondo, dove ormai è automatico comunicare, tra parolacce e abbreviazioni, come dei marziani sboccati, e il mondo degli adulti e delle relazioni dove pretendo che mantenga l’abitudine di parlare in modo rispettoso, non solo ovviamente nei termini.
Lei si lamenta, ma lo accetta perchè, anche se non lo ammette, credo che comprenda il mio obiettivo.
All’inizio della prima media al suo primo -mamma mi hai rotto- la spedii in camera sua in punizione per il resto del pomeriggio.
Ora ovviamente le sequestro il computer. E lunedì sera gliel’ho tolto per un’intera settimana. E soffro adesso insieme a lei e per me, mi sento in colpa, sarò esagerata? Mi odierà? Si allontanerà da me?
Mi consolo giocando a carte con mio marito e mio figlio, che a otto anni ha appena imparato entusiasta scopa e rubamazzo e le partite si sprecano. Solo che vince sempre il mio bambino e ieri, sottovoce, mio marito mi ha confidato che lui lo fa vincere.
Accipicchia! Io veramente no!
Meno male che ho imparato che per essere mamma è importante avere altri serbatoi dove attingere la propria autostima, sennò..
Lascia un commento