Non me ne voglia San Giuseppe Lavoratore, i sindacati e il concerto di San Giovanni, ma con il primo di maggio mi sono iniziati ad arrivare gli echi della festa della mamma, tema femminile per eccellenza, che per me donna ha molto a che fare anche con il tema del lavoro in fondo.
Devo dire la verità, questa festa mi trova piuttosto freddina.
Non dovrei dirlo, ma essere mamma, “l’esperienza più bella e appagante della vita per una donna”, anche se certo nonostante tutto ne vale in ogni minuto, anche il peggiore, sempre la pena, ha anche avuto su di me i suoi bei rovesci della medaglia.
Sono infatti appena uscita, o forse ne sto ancora uscendo, dal “tunnel del secondo figlio”, non è una battuta mia, ma del film “Amore, bugie e calcetto” che ho visto da poco, un film con un buon profumo, che odora di vita vera e di speranza.
Ecco insomma sto faticosamente uscendo dal tunnel, dalla “casalinghitudine”, brutta bestia cui è difficile sfuggire quando non hai un lavoro fisso e due figli piccoli e una casa a cui badare e allora è facile perdere il senso di te.
Diventi un Barbapapà pronta a trasformarti in lavatrice, poltrona su cui addormentarsi, automobile o passeggino per scarrozzare i figli o all’occorrenza qualsiasi altro elettrodomestico. Ti senti un tutt’uno con le cose che fai e la tua identità si confonde con quella dei tuoi coltelli usciti non ben lavati dalla lavastoviglie, non sto scherzando, io ci sono passata.
Allora quando una mamma di quelle che riesce a fare tutto ti dice, non ti chiede, ma ti dice -tu non fai niente vero?- perchè non LAVORI fuori casa, e meno male che è una donna come te, cosa provi?
O peggio ancora quando una ragazza neolaureata in psicologia come te, che fa corsi, volontariato e quant’altro affacciandosi al mondo del lavoro, come facevi tu quindici anni prima, ti domanda- tu che fai?- ovviamente in quanto sei psicologa come lei e da più di lei e tu sei costretta a rispondere -La mamma- non ti senti certo come la donna della pubblicità che rispondeva -io dirigo una piccola azienda familiare.-
La parola mamma non ti risuona dentro tanto poetica, piena di coniglietti e caramelle.
L’amore per i figli a volte è fatto anche di mettere da parte per un po’ il proprio orgoglio e le proprie aspirazioni, non perchè sia giusto, ma perchè non sai fare di meglio e dovendo scegliere, almeno finchè non hai altre energie a disposizione, scegli loro.
Ecco perchè la festa della mamma poi mi trova un po’ freddina.
Continua
Festa della Mamma 1
Maggio 1, 2009 di caterinacomi
Ciao Caterina,
come al solito mi fai riflettere…. ma la mia storia è proprio opposta alla tua e forse se te la riassumo riusciremo a vedere le due facce della medaglia.
Questa ero io fino al 2008. Una laurea in economia, un master di due anni in Pianificazione Finanziaria (ovviamente il master era in Financial Plannig, lo sai che in certi ambienti l’italiano è superato!) un anno di libera professione come Promotore Finanziario iscritto all’albo, sei anni come addetto ufficio sottoscrittori (Back Office retail!) in via tornabuoni n°1 a firenze, esatto proprio sopra Versace, con pause pranzo passate tra shopping e localini… poi arriva Teresa.
Ti pare che dopo tutto quello che ho studiato possa prendere la maternità? no, latte artificiale un nonna disponibile e di nuovo a lavoro.. poi arriva Caterina ma io sono chiamata a Empoli come Gestore Junior (eh si, è una qualifica piuttosto ambita in ambiente finanziario..) portafoglio da 25 milioni di euro, lavoro con accesso diretto in Borsa Italiana, ancora latte artificiale e……..
La prima vacanza al mare le bimbe l’hanno fatta con i nonni, la prima altalena, il primo giro in bici, la colazione (io partivo alle 6,30 della mattina), il pediatra, i vaccini, l’asilo (io non conoscevo neppure le maestre). Poi il 20 Aprile 2008 mi sono licenziata!
Adesso viviamo insieme, le sveglio, facciamo colazione, andiamo alla fermata, il pomeriggio vengono con me in piscina, cuciniamo insieme, abbiamo persino fatto un piccolo orticello, siamo in attesa dei nostri primi pomodori e delle carote! Abbiamo delle felicissime tartarughe in giardino, i pesci rossi e anche il cane è molto meno solo.
Adesso vivo, non corro; il tempo non scorre via veloce ma passa e ci unisce sempre più.
Benedette le mie bambine che mi fanno vedere da lontano quella che ero e quella che invece sono. Ovviamente non nomino mio marito che è il più contento di trovarmi sempre serena…. Se non fossi diventata mamma forse oggi sarei con il Sole24ore in terrazza, invece che a sistemarci le unghie con le mie bimbe, abbiamo tutte e tre un fantastico smalto blu e domani partiamo per una attesissima gita a Gardaland, alla faccia dei milioni, dello Standard&Poor, Nasdaq e Nikkei!
viva le mamme.